La resa dei conti


CESENATICO
 
Inutile girarci intorno, queste elezioni presidenziali americane hanno tutto per essere considerate fra le più importanti del secondo dopoguerra, se non di sempre
Sarebbe, inoltre, da ingenui illusi pensare che la questione riguardi solo gli Stati Uniti; si tratta di decidere chi guiderà la prima potenza mondiale.
Sono fermamente convinto che il ruolo degli USA nei prossimi anni sarà fondamentale per gli equilibri geopolitici del mondo: col profilarsi di una nuova guerra fredda con la Cina all'orizzonte, col problema del riscaldamento globale che si fa sempre più grosso e con i venti di instabilità che soffiano sul Medio Oriente saranno proprio gli Stati Uniti e la Cina a contendersi il titolo di prima potenza mondiale e l'egemonia sul mondo.

UN CLIMA ROVENTE Ultimamente si è assistito a una moltitudine di proteste, manifestazioni, rivolte, con spesso protagonisti gli estremisti di entrambi gli schieramenti, che hanno contribuito a fomentare l'odio e ad esacerbare la già enorme contrapposizione fra i due schieramenti.
Particolarmente importante è stato l'episodio, avvenuto pochi giorni fa, in cui un gruppo di sostenitori di Trump ha accerchiato coi soliti americanissimi, e, permettetemi di dire, cafonissimi, pick-up un bus usato da Biden e Kamala Harris per la campagna elettorale, cercando di mandarlo fuori strada.
Questo è solo la punta dell'iceberg di ciò che è successo, tant'è che le grandi citta si stanno attrezzando con diversi dispositivi antisommossa, come barriere di legno a protezione delle vetrine dei negozi, in previsione dei disordini che potrebbero verificarsi.


SLEEPY JOE Joe Biden non è il candidato perfetto: l'età, la sua fama di politico un po'insignificante, il suo essere percepito un uomo dell'establishment non giocano a suo favore.
Nonostante questo, lo reputo un buon candidato.
É stato un buon vice di Obama e ha dimostrato nella sua lunga carriera di politico di essere un buon esponente democratico.
Aveva già provato a correre per la presidenza nel 1988 e nel 2008, venendo ambedue le volte sconfitto alle primarie, per poi diventare, appunto, vice di Obama dal 2009 al 2017.
Reputo punto importantissimo del suo programma il voler mantenere e potenziare l'Obamacare, la riforma sanitaria voluta da Obama, importantissima per garantire il diritto all'assistenza sanitaria anche ai meno abbienti.
I sondaggi lo danno favorite e, io, non mi nascondo, spero vinca: ne va del bene del mondo intero.

THE DONALD Dal lato opposto troviamo uno che lo showman non ha smesso di farlo neanche dalla Casa Bianca: i 4 anni di presidenza di Trump sono stati costellati da tanta fuffa, qualche cosa decente e tanti tantissimi obrobri.
L'uscita dall'OMS e dagli accordi di Parigi sono corbellerie che possono far felici solo i suoi fan estremisti: chiunque abbia un po' di sale in zucca sa che ciò rappresenta una sconfitta per tutto il mondo.
La sua gestione disastrosa dell'emergenza COVID-19, dovrebbe poi spingere tutti a non votarlo: vedere una grande nazione ridotta così non è tollerabile, in special modo per i suoi cittadini.
Trovo poi da perdenti il suo voler attribuire al voto per posta la causa della sua eventuale sconfitta: un buon canditato deve anche saper perdere.

LA RESA DEI CONTI Queste elezioni sono importantissime: come già detto, ne va del destino del mondo.
Mi sento di fare un solo appello: America, choose the right one!


1 commento :

  1. Condivido molte cose da te dette,caro Minotti,anche se non ci credo proprio che con tanti milioni di americani che ci sono, non si potesse trovarne uno più giovane e anche forse più in "gamba". Comunque in questa campagna presidenziale sono stati spesi miliardi di dollari, il doppio della precedente, e la più costosa di sempre. Molti non hanno superato i vari turni per mancanza di fondi, Biden é stato finanziato e sommerso da ingenti donazioni rispetto a Trump. Insomma quello che voglio dire, è, che non mi piace questo sistema, come poi succede del resto in tanti altri ambiti, che no vince il migliore, ma vince chi ha più soldi, e questa non democrazia. Detto questo, spero non vinca il repubblicano.

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