Del progressismo sociale


CESENATICO
In questi mesi stiamo assistendo alla solita bagarre sul DDL Zan, che si protrae ormai da mesi in un modo, in verità, piuttosto futile e sterile, riguardo ad un argomento che sì, è certamente divisivo, ma che viene spesso enfatizzato oltremodo da buona parte dei media. Trovo assolutamente necessario, indispensabile, trovare un punto di vista che si allontani dai due fanatismi, quello oscurantista e quello iper-progressista, per riuscire vedere l'insieme delle cose con meno foga e trasporto. Il fatto di parlare spesso per campanilismi e per partito preso non fa altro che peggiorare la qualità della discussione, che rischia di tramutarsi in un rissone mediatico dove il fanatismo la farebbe da padrone. Vedo che, ahinoi, il dibattito sta andando trascinandosi proprio in questa direzione, e le invettive che vengono lanciate dalle varie parti in conflitto sono sempre più povere di critiche in merito e sempre più ricche di improperi estemporanei e spesso non attinenti alle questioni poste. Questo è senza alcun dubbio un problema, poiché così facendo il dibattito perde ogni possibilità di migliorare entrambe le parti in causa e finisce per peggiorarle, acuendo le divergenze e impedendo di spostare la discussione in un ambito più moderato è maggiormente disposto a permettere un reciproco scambio di vedute, non rendendo possibile quindi giungere ad un punto di incontro fra le due visioni.

IL PROGRESSISMO IDEOLOGICO V'è certamente una fetta dell'opinione pubblica, appartenente per lo più alla sinistra radical chic, che vedrebbe nella mancata approvazione del disegno di legge un ritorno ad una barbarie oscurantista: ora, io credo che varie istanze contenute in questa proposta siano anche condivisibili e giuste, ma nel complesso, anche se passasse, il provvedimento non cambierebbe radicalmente la società. Sicuramente si continuerebbe ad assistere ad insulti e discriminazioni, perché sicuramente una legge non potrà mai risolvere un problema culturale che è da sempre presente. Sarebbe certamente migliore implementare un programma serio di educazione civica a scuola che vada ad eliminare i pregiudizi che portano ai comportamenti discriminatori che si vogliono giustamente condannare. Al contrario, molti borghesi appartenenti alla sinistra al caviale non perdono occasione per riempirsi la bocca di parole melliflue, per pontificare dai loro attici al fine di calmare la loro insaziabile fame di mostrarsi impegnati e attenti ai più deboli e fragili. Pare, però, di rivivere la tragicomica scena di Fantozzi che sale nell'ufficio del Megadirettore, radical-chic ante litteram. Credo che vi sia una particolarmente ampia distanza fra questo punto di vista elitario e quello di larga parte della popolazione, favorevole al DDL Zan, perché oltre a questa condivisibile battaglia per le minoranze vanno certamente presi in considerazione i problemi dei giovani, degli impoveriti dalla pandemia, senza glissare ponendo invece attenzione su problemi boldriniani come la declinazione al femminile di alcuni nomi di cariche istituzionali.

L'ATTENZIONE SPROPOSITATA Trovo che questa polarizzazione esasperata del dibattito abbia portato anche a portare un po'troppa attenzione a questo provvedimento. Vedo infatti che sia in TV, sia, soprattutto, sui social, si parla moltissimo di questo tema, andando a distogliere l'attenzione dal problema COVID, impresa quasi impossibile, almeno fino a qualche tempo fa. Sinceramente, trovo un po'esagerato parlare di questi temi così tanto quando le sfide che attendono l'Italia, come evitare un disastro umano, economico e sociale causato dalla pandemia, vengono spesso sottovalutate. Certamente è vero che gli episodi di violenze e discriminazioni necessitano un coinvolgimento del dibattito pubblico, ma vedere forze politiche, specialmente quelle di sinistra, perdere di vista temi importanti per abbracciare questo mi pare molto preoccupante, perché in questo modo si rischia di dare il messaggio sbagliato di occuparsi delle minoranza al posto della maggioranza, quando, invece, l'attenzione alle due categorie dovrebbe andare quantomeno di pari passo. Ai giovani, agli studenti che si spendono perché venga approvato il DDL Zan dico: fate una battaglia anche per migliorare la qualità della scuola, dell'insegnamento, delle infrastrutture scolastiche e del mondo dell'istruzione, perché questa è una cosa che potrà cambiare realmente le vostre vite.

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