I mali della scuola


CESENATICO
Qualche giorno fa, durante un compito in classe di Italiano, mi è stato chiesto di parlare del recente rientro a scuola. Ho con grande piacere analizzato questa situazione ed esposto le mie opinioni su questa cercando di argomentare il più possibile. Credo che i problemi della DAD siano conclamati, e ne ho già diffusamente parlato negli scorsi articoli che ho scritto per il sito, ma vorrei analizzare anche degli altri aspetti di cui non ho mai parlato. Da una parte, la didattica a distanza ha reso le lezioni meno inclusive e soffocato la volontà degli alunni di studiare, ma proprio in virtù di questo fatto mi sono apparse più evidenti alcune lacune che attanagliano la scuola da ormai troppo tempo. Questa è infatti ormai da troppo tempo viziata da vari problemi che vanno ad inficiare la qualità dell'insegnamento. Mi immagino la scuola italiana come afflitta da tre mali principali: nozionismo, pigrizia, impreparazione.

NOZIONISMO Pare che agli insegnanti non importi molto che l'alunno comprenda effettivamente gli argomenti trattati e preferiscano invece che impari le nozioni da sapere a memoria, senza averle né comprese né acquisite. Così facendo si crea un circolo vizioso, che porta i docenti a stancarsi del proprio lavoro poiché devono insegnare per moltissimi anni le stesse cose e gli studenti a studiare tutto a mente senza capire granché di ciò di cui si sta effettivamente parlando. Trovo aberrante anche il fatto di dover lungamente stazionare, specialmente nelle materie umanistiche. Prendo, ad esempio, la materia di Storia: si passano ore e ore a parlare di Ziqqurat, tempi babilonesi, ecc. per poi dover finire gli argomenti veramente importanti, come il Risorgimento, il 1848, le Rivoluzioni Francese e d'Ottobre sul filo di lana tralasciando particolari importanti e senza dubbio di maggiore rilevanza rispetto ai vari popoli che vengono invece resi oggetto di un'attenzione spropositata. Propongo: in tutte le materie si cambi radicalmente il programma d'insegnamento e non ci si limiti a fare dei piccoli accorgimenti. La società sta cambiando radicalmente, il mondo del lavoro e della cultura di conseguenza, facciamo fare questo cambiamento anche alla scuola.

PIGRIZIA Questo è il male più subdolo fra quelli che affliggono la scuola: si insinua in mezzo a tutti, colpisce senza colpo ferire, anche coloro che se ne credevano immuni. Le cause di questo male sono molteplici: vanno dall'ambiente al sistema. Vedo infatti privati della voglia di fare sia alunni che docenti, imbrigliati dalle condizioni proprie e della scuola. In pochi sono motivati a fare un passo in più, a cercare di approfondire maggiormente gli argomenti trattati, a fare osservazioni importanti. I docenti si vedono poi costretti a ripetere le stesse cose per anni a dei giovani in realtà non molto interessati, finendo così immancabilmente a fare il compitino senza aggiungere nulla alla lezione.

IMPREPARAZIONE Sono veramente triste di dover dire che questo male, spesso causa della pigrizia, è quello che più di tutti vessa gli studenti. Non mi riferisco ad una particolare reticenza a studiare od al lassismo purtroppo sempre più radicato, bensì alle gravi lacune della cultura generale che hanno gli alunni d'oggi, le quali si fanno davvero preoccupanti. L'ignoranza di tanti giovani su tempi importanti della nostra società e della nostra cultura è veramente grave e porre rimedio a questo è senza fallo importantissimo. Si potrebbe cominciare a spingere una campagna di sensibilizzazione sull'importanza della lettura, al momento veramente trascurata. A questi progetti dovrebbe aggiungersi anche un maggiore impegno delle famiglie nell'educazione, che con figli in età adolescenziale tendono ad attuare una politica di laissez-faire (il famigerato quanto dannoso "so' ragazzi") spesso spinta da motivi di natura ideologica più che pratica. Così facendo viene fatto in modo che gli adolescenti non si informino, non studino bene e non si interessino a cultura e società, innescando un processo che porta a fargli disprezzare la scuola vista come molesto orpello della propria vita e a non considerarla come una grande opportunità.

Concludendo, credo che la scuola debba attraversare un percorso di profondo rinnovamento e che si debba pensare in grande, estendendo il tempo pieno a tutti gli istituti e costruendo nuove mense, biblioteche e laboratori, lavorando per far sentire nuovamente propria la scuola a studenti e docenti.

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