Che senso ha?

Da poco, gli studenti delle scuole medie che hanno deciso di provare a dare l'esame KET per la lingua inglese, hanno concluso la propria sessione di prove.

Il tutto è stato effettuato in presenza, nel pieno rispetto delle regole imposte (giustamente) dal Governo riguardo alla sanificazione degli ambienti ed al distanziamento interpersonale.

Sorge spontaneo un interrogativo: perché lo stesso non è stato fatto anche per l'esame di stato della terza media?

Gli immobili adatti a garantire quantomeno lo svolgimento della prova orale erano disponibili e le procedure di sanificazione in fin dei conti non troppo onerose.

La scelta del Ministero di far svolgere la prova in videoconferenza è stata effettuata per agevolare gli studenti, in quanto molti di loro non hanno avuto accesso alla tanto discussa didattica a distanza.

Tutti coloro che dovevano svolgere la prova orale sono stati muniti, con colpevole ritardo, degli adeguati dispositivi e hanno potuto esporre l'elaborato scritto al collegio docenti.

Penso però che sarebbe stato utile provare quantomeno a garantire i giusti strumenti agli alunni fin dall'inizio dell'emergenza dovuta a SARS-CoV-2, in modo tale da migliorare la qualità dell'apprendimento scolastico e da rendere possibile lo svolgimento di una prova orale in presenza su tutto il territorio nazionale.

Tale provvedimento è stato impossibile da immaginare: gli istituti erano completamente sprovvisti del materiale e delle infrastrutture necessarie per sostenere lo sforzo.

Il problema, quindi, sta nel fatto che abbiamo assistito all'ennesima manifestazione di problematiche legate alla scuola che vengono quantomeno snobbate dai governi in carica.

La scuola, in un paese grande come l'Italia, dovrebbe essere all'apice delle priorità, come la sanità.

Purtroppo, ancora una volta, abbiamo constatato che il problema legato all'istruzione non è mai stato preso seriamente in considerazione.